sabato 21 gennaio 2012

Comasia Aquaro: oltre la poesia

E' giunto il tempo di innalzare il canto della poesia, in modo che librandosi su dimensioni e in cieli più alti, possa con maggiore efficacia raggiungere il cuore degli uomini, risuonando con parole che in già in sé racchiudono perle di verità e fondamenti d'umanità. Questo sembra suggerisca la poesia di Comasia Aquaro, poetessa direi "performante", volendo usare un termine attuale che implica anche una consistente misura di compartecipazione attiva nella presentazione e nel porgere al pubblico le proprie arie poetiche. E bisognerebbe davvero ascoltare la sua voce, la voce suadente e lirica di Comasia, quando recita i propri testi, per accorgersi che ha una potenza e una calda veemenza del dire, che incide nell'animo e trascina il pensiero "oltre".
Proponiamo qui alcuni suoi versi, a riprova di queste nostre considerazioni, chiedendo come sempre ai lettori affezionati di aggiungere qualche altro commento.

Oltre
ancora un altro oltre
in ritmica armonia
di mondo
coniugato con amore
e avanti
ancora un altro mondo
disteso quieto
come una certezza vasta
e in alto
uccelli mutati in nubi
passeggeri al vento
e poeti liberi
che cantano
la lingua naturale

**********

Potente
apre le porte
smarrisce le scarpe
fa naufragi d’infanzia
spalanca le stanze
e sbriciola ovunque
giorni di febbre
e sembra un folle
senza sembianze –
ma in dolce calma
subito cambia
raffina la sabbia
cancella i grigi dal cielo.

**********

La vita va scongiurata
e pregata
ringraziata.

La morte
si saluta al passaggio
e si rispetta
per rispetto della vita stessa.

Il tempo
va atteso
lentamente
come maturano i frutti
e gli alberi spogli
non bisogna disperarli
ci vuole pazienza.


Comasia Aquaro vive a Martina Franca, in Puglia, ed ha pubblicato le seguenti raccolte di poesia:
La mia lunga sciarpa azzurra, prefazione di Giuseppe Goffredo (Martina Franca, Nuova editrice Apulia,1993), L’istante del nontempo (Martina Franca, 1996), Vesto il vento, prefazione di Franco Loi (Falloppio (CO), Lietocollelibri, 2003), I fiori nei cantieri, presentazione di Angela Biancofiore (Pasian di Prato (UD), Campanotto Editore,  2007).
Le sue poesie, tradotte in più lingue, sono state pubblicate  su  varie  riviste e  antologie  internazionali  fra cui: La piccola Antologia dei poeti Mediterranei, Europski Glasnik, Kërkoj Engjëllin MbrojtësLevant, Prevue, Étoiles d’encre, Souffles. etc.
Collabora con artisti di vario genere in performances e letture poetiche e la sua poesia è presente anche in ambiti teatrali e cinematografici.
E' inserita anche nell'Antologia "Frammenti imprevisti", Kairos Editore, Napoli, 2011.
Ha scritto  una tesi  sull’arte e in particolare sulla poesia, alla luce del pensiero filosofico di Henri Maldiney e sta per pubblicare un’altra raccolta di poesie.

giovedì 19 gennaio 2012

Bandita la 45a. edizione del Premio Borgognoni

XLV PREMIO NAZIONALE DI POESIA "PIETRO BORGOGNONI"

1) La Società Filarmonica “Pietro Borgognoni” di Pistoia promuove il 45º Premio Nazionale di poesia in lingua italiana.
2) Le opere possono essere edite o inedite ma mai premiate in altri concorsi. Ogni concorrente può inviare fino ad un massimo di tre liriche a tema libero, ciascuna non superiore ai quaranta versi.
3) Alla poesia prima classificata verrà assegnata la somma E 800 con la medaglia del Presidente della Repubblica. Alla seconda E 500, alla terza E 400, alla quarta E 300, alla quinta E 200. Verranno inoltre segnalate cinque poesie di altrettanti autori e per altre cinque ci sarà una menzione di merito.
4) Non possono concorrere al primo premio i vincitori dello stesso nelle ultime dieci edizioni. I vincitori e i segnalati delle ultime cinque edizioni possono partecipare ma non conseguire un risultato uguale o inferiore a quello precedente. A vincitori e segnalati verranno offerti il pranzo (il giorno della premiazione) e il pernottamento (se necessario, solo ai primi), estensibili ad un’altra persona, e consegnati premi di rappresentanza e opere di pittori pistoiesi. Ai titolari della menzione di merito andrà una medaglia commemorativa.
5) Le poesie concorrenti, in sei copie ben leggibili e distribuite in altrettanti fascicoli, dovranno pervenire al Premio Nazionale di Poesia “P. Borgognoni”, Casella postale n. 277, 51100 Pistoia, entro il 31 marzo 2012. Il materiale spedito oltre questa data sarà invalidato. Le generalità e l’indirizzo del mittente, completo di codice postale e recapito telefonico, devono essere indicati in calce ad una sola copia. Nello stesso plico dovrà pervenire, a titolo di quota di partecipazione, la somma di E 15 in contanti, tramite assegno bancario intestato al sottoscritto, bonifico o vaglia postale (in quest’ultimo caso si dovrà accludere la fotocopia del versamento).
6) L’esito della manifestazione sarà consultabile sui siti web www.literary.it/premi e www.comune.pistoia.it. Oltre ai diretti interessati, sarà comunicato anche a quanti ne faranno esplicita richiesta alla conclusione dei lavori.
7) La premiazione avrà luogo nella Sala Maggiore del Palazzo comunale di Pistoia domenica 10 giugno 2012 alle ore 11. I presenti potranno ritirare gratuitamente il volumetto contenente le poesie premiate e segnalate, i giudizi di merito e i nominativi dei membri della Giuria. Questo volumetto sarà inviato, fino ad esaurimento della disponibilità, a coloro che aggiungeranno una libera offerta alla quota di partecipazione.
8) Gli elaborati non verranno in alcun modo restituiti. I premi dovranno essere ritirati dai vincitori, o dai loro delegati, nel corso della premiazione. Quelli non ritirati resteranno a disposizione della Segreteria per le future edizioni.
9) La partecipazione al Premio implica, ovviamente, l’accettazione di tutte le clausole del presente regolamento.
10) Per ulteriori informazioni: tel. 0573.26476 - 340.2395330 - E-mail: gio_pol@alice.it.

Pistoia, dicembre 2011
Il Presidente del Premio
(Cav. prof. Giorgio Poli)

martedì 10 gennaio 2012

Aldo Ferraris e i suoi "tempi di dolcezza"

La dolcezza del tempo, il tempo della dolcezza: tutto può essere narrato e descritto in poesia con la dolcezza e la pacatezza, anche il mondo triste delle stagioni fredde, degli inverni e dei ricordi di scuola. Senza peraltro cadere in facili sdolcinature o andamenti cantilenanti, o addirittura risuonanti di un novello decadentismo. In realtà, la poesia di Aldo Ferraris, che abbiamo avuto il piacere di conoscere e presentare recentemente a Napoli, in occasione della pubblicazione del suo interessante volumetto "Chi non ha avuto perdono", ediz. Kairos, è tutt'altro che malinconica e grigia: dolce, sì, di una dolcezza lucida e positiva, che guadagna di volta in volta il passo verso una corroborazione dell'animo. Leggendo con attenzione questi brevi testi, che iniziano tutti con un'affermazione che apre alla speranza, si potrà notare il grande spazio espressivo, l'intensità del dettato e le figurazioni di grande efficacia, caratteristiche di una poesia di qualità, come quella di Aldo Ferraris.
Dai lettori appassionati e attenti attendiamo altre interessanti note e commenti in proposito.

Tempo di dolcezza

E' quasi tempo di dolcezza,
i giorni si sono consumati
stesi a bocconi nel sole
come fiori mai innaffiati,
ma ora piove
dalle cicatrici il cielo si è chinato
l'odore di gusci addosso
gocciolato non si sa da dove,
il cielo ai bordi dell'età
e la certezza di aver  toccato
tutta la malinconia sino all'osso.


Un gemito perfetto

E' un grido breve
in ritardo di anni
che alita sotto il selciato
in un giorno di neve
nella piazza del mercato;
il cielo ha steso i suoi panni
sulle altalene
e il pomeriggio, ecco,
sbatte piano le ali
e tutto quanto avviene
in un gemito perfetto
di nascite animali.

Canzone d'inverno

E’ l'inverno che arriva di nuca
per non vedere,
più vecchio
di quante rondini
può sopportare il cielo
e in ogni buca
pone uno specchio
per la luna che esce a caccia
di non sa quali preghiere.
L'inverno che pone redini
e cavezza di gelo,
che tremando minaccia
di essere sincero.


L'errore da dove si è partiti

E' a piedi nudi che passa
la nuvola sulle spade
dei pioppi, senza dolore,
e la sua voce è così bassa
da sfiorare le strade,
da svelarne il gonfiore.
A volte basta una speranza
per superare senza danni
l'errore da dove si è partiti:
la luce dentro ad una stanza,
una nuvola stesa tra i panni,
il rimprovero che non ci ha feriti.


Una manciata di luce

E’ la morte che a volte
guarda dentro i vetri
come un passante una vetrina,
lo fa respirando forte
le braccia cariche di vento
e col vento si trascina
l'odore della nostra sorte,
un fondo di tempesta
una manciata di luce
così tenue che ci desta.

Parole per vivere

E' in fondo ai viali
nella città di sale
raccolti in una manciata
di alberi risorti
dopo la pietà del temporale
che gli uccelli di una stagione
sentono già la notte,
ed è una pena domestica
che lega loro le ali,
una pena senza ragione,
parole per vivere
che si ripetono uguali.

La scatola della buona sorte

E' alla fine di maggio,
se il vento è giusto,
che arriva il profumo dei tigli
e il cielo è una piccola
prova di coraggio
che entra a piccoli passi
nel buio dei nascondigli.
E' allora tempo di mordere
la polpa della felicità
conservata dall'infanzia
nella scatola della buona sorte
e nascondere in tasca
un torsolo di vanità
un nocciolo di grazia
da porgere alla morte.

Quasi estate

E' una maceria di luce la scuola
da cui i bambini
traboccano urlando
e scalciando come ciechi gattini
esposti alla lingua ruvida del sole.
E' quasi estate dentro e fuori
lungo i viali e nelle cartelle
è quasi tempo ormai
di uscire dalla nostra pelle
come uccelli migratori.

Sino a incontrare la pietra

E' come quando intorno
a un lume si parla di  morte
e le si sfiorano i denti
e ostinati non si arretra
al suo ricamare le fronti
e si scava, si scava più forte
sino a incontrare la pietra,
sino alla durezza del giorno.

Aldo Ferraris, è nato il 24 maggio 1951 a Novara, dove risiede.
Ha pubblicato le raccolte di poesia: Miles (Regione Letteraria, Bologna -1972); La cattedrale sommersa (Rebellato, Quarto d’Altino -1978);  Polimorfismi (Seledizioni, Bologna -1982);  Ventidue mutamenti dell'I KING (TAM TAM, Mulino di Bazzano -1987);  Guardiano di stagioni (Tracce, Pescara -1989);  Mantiche (Anterem, Verona -1990);  Codici (Anterem, Verona -1993); Horus, parola improvvisa (nell'antologia:  7 poeti del Premio Montale -Scheiwiller, Milano -1993) -  quale  uno dei vincitori del Premio Montale nella sezione inediti; Grande corpo (Anterem, Verona -1997);  L'orgoglio dell'assenza (All'antico mercato saraceno, Carbonera -1999); Antichissima figlia (La luna, Cupra Marittima -2000 - con una incisione di Antonio Battistini); Acini di pioggia (Gazebo, Firenze -2002); Nulla sarà perduto (Archivi del '900, Milano -2004 - Premio Antonia Pozzi); Danza di nascite (Azimut, Roma -2006); Immensa creatura (Lietocolle, Falloppio -2008); L'ospite sulla soglia (Raffaelli, Rimini -2009); Chi non ha avuto perdono (Kairòs, Napoli -2011).
Ha curato e tradotto il poeta palestinese Kamal Jarbawi (Luce d’epifania, Giuliano Ladolfi Editore, 2011).
Il libro di filastrocche per bambini: Che dono vuoi bambino del mondo? (Fondazione Marazza, Borgomanero -2005 -  Premio: La casa della fantasia). E' presente nelle antologie:
Poeti italiani nati dopo il 1950, a cura di A. Spatola  (Cervo volante n. 15/16, 1983);
Ante Rem - Scritture di fine novecento (Verona, 1998); Il segreto delle fragole - agenda 2001 - 2002 - 2004 (Lietocollelibri); Così pregano i poeti (San Paolo, 2001); Vent'anni di poesia. 1982-2002 (Passigli, 2000); Il corpo segreto (Lietocolle, 2008); Documenti di viaggio (Torino Poesia, 2008); Pollockiana (Torino Poesia, 2009); Frammenti imprevisti (Kairòs, 2011).
Suoi testi sono apparsi, tra altre, sulle riviste:
Anterem, Atelier, Capoverso, Galleria, Gradiva, Hortus, La clessidra, Le voci della luna, Microprovincia, Niebo, Pagine, Vernice.

Alda Merini vista da Ninnj Di Stefano Busà